BLUES IN MEMORIA
Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento, chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzatoportate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani lamentosi lassù e scrivano sul cielo il messaggio Lui è Morto, allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco; perchè ormai più nulla può giovare.
Addio Zacarias. Tua moglie Beatriz.
Foto: foto di scena "Zacarias e Beatriz", Lupo e Neko nella piece drammaterapica da Il fissatigre di J. Cortazar
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