Il Creative Drama & In-Out Theatre e l'Istituto Scuola Romana Rorschach sponsorizzano il primo Corso di Drammaterapia e Cinema-Dramaterapia per le Risorse del 2012, al nastro di partenza il 20 gennaio (primo gruppo) e 16 febbraio (secondo gruppo). Il percorso formativo è destinato ad utenza e non professionale, ma non ha carattere clinico (terapia).
L’attore tende alla migliore realizzazione della performance, crocevia tra il testo drammaturgico, la regia, il proprio talento e quello della compagnia.
L’interprete in drammaterapia lavora verso l’espressione del proprio processo artistico in seno alla dimensione gruppale, lungo un percorso attoriale che lo abilita alla espressione scenica del processo onirico e dell’esame di realtà in costante confronto. In tale contesto protetto, risorse ed inibizioni della persona entrano in uno spazio di comunicazione performativa in dialogo con l’interno privato e l’esterno costituito dal gruppo (nel teatro drammaterapico questo si allarga anche al pubblico). La “finzione” diviene una funzione regressiva al servizio dell’Io, alla stessa stregua del sogno o dello stato ipnotico (hypnodrama).
Ci si scopre abili, senza averlo mai saputo, intuitivi e spontanei. Emergono difese e resistenze che rimandano al loro significato simbolico e alla conquista dell’autenticita nel proprio ruolo di attributori di senso. Ci si riappropria di uno spazio di azione e gioco, spesso altrimenti nascosti o persi. E’ questa la dimensione addestrativa e ludica alla conquista delle proprie risorse che promette questo tipo di teatro, attraverso laboratori che condurranno i partecipanti lungo un percorso formativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. Nuovo Corso di Drammaterapia per le Risorse al nastro di partenza nel mese di gennaio 2012 in collaborazione con l'Istituto Scuola Romana Rorschach diretto al pubblico.
Durata, 5 mesi
Info: drammaterapia.atelier@yahoo.it
Cell 340-3448785 (14.00-15.00)www.dramatherapy.it
www.drammaterapia.blogspot.com
L’interprete in drammaterapia lavora verso l’espressione del proprio processo artistico in seno alla dimensione gruppale, lungo un percorso attoriale che lo abilita alla espressione scenica del processo onirico e dell’esame di realtà in costante confronto. In tale contesto protetto, risorse ed inibizioni della persona entrano in uno spazio di comunicazione performativa in dialogo con l’interno privato e l’esterno costituito dal gruppo (nel teatro drammaterapico questo si allarga anche al pubblico). La “finzione” diviene una funzione regressiva al servizio dell’Io, alla stessa stregua del sogno o dello stato ipnotico (hypnodrama).
Ci si scopre abili, senza averlo mai saputo, intuitivi e spontanei. Emergono difese e resistenze che rimandano al loro significato simbolico e alla conquista dell’autenticita nel proprio ruolo di attributori di senso. Ci si riappropria di uno spazio di azione e gioco, spesso altrimenti nascosti o persi. E’ questa la dimensione addestrativa e ludica alla conquista delle proprie risorse che promette questo tipo di teatro, attraverso laboratori che condurranno i partecipanti lungo un percorso formativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. Nuovo Corso di Drammaterapia per le Risorse al nastro di partenza nel mese di gennaio 2012 in collaborazione con l'Istituto Scuola Romana Rorschach diretto al pubblico.
Durata, 5 mesi
Info: drammaterapia.atelier@yahoo.it
Cell 340-3448785 (14.00-15.00)www.dramatherapy.it
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Creative Drama & In-Out Theatre e Teatro totale
A cosa "assiste" il nostro attore quando osserva il proprio compagno mentre performa un'azione? E cosa quando è egli stesso in scena?"Assistere" esprime una funzione predicativa che, come altri verbi nella sua forma intransitiva, si riferisce al nostro rapporto con la realtà: il soggetto che interrompe il flusso dei propri atti percettivi e di coscienza (qualsiasi altro) e ferma la propria attenzione per essere spettatore di qualcosa in particolare.Ma se ci spostiamo su un piano squisitamente psicodinamico, nel campo delle reciproche proiezioni sollecitate dal lavoro teatrale e ancor più drammaterapico, l'attore non assiste a qualcosa di "alieno" ed esterno, ma a se stesso. Se stesso nei panni di..., verso l'acquisizione di un maggiore repertorio di risposte adattive nella relazione con l'altro.
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