@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

martedì 16 marzo 2010

Drammaterapia: "Certo, bisogna essere dei barbari insensati per bruciare tanta bellezza, distruggere ciò che noi non siamo capaci di creare" (Zio Vanja, A. Ceckov)

@ Maria Pina

Gianni, il tuo post precedente così composito e pieno di spunti mi fornisce l'occasione per parlare di tante cose che mi stanno a cuore. Si tratta di argomenti che fanno parte della mia vita quotidiana, delle mie esperienze
passate, e, a dire la verità, fatico un poco a metterle insieme in un post perchè so che "apparentemente" non sembrano collegate. Ecco : APPARENTEMENTE. E' questo l'errore ideologico spesso alla base di storture, ingiustizie, falsità. Cioè, credere che le "cose del mondo" vivano ciascuna in un settore a parte. Se rileggiamo insieme i post di questo blog (ora rinnovato) vi possiamo trovare tanti post che trattano argomenti diversi, descritti a secondo delle sensibilità individuali, esposti attraverso tanti stili, spressione delle molteplici esperienze di ciascuno di noi. Eppure, tutti i nostri articoli e commenti sono parte di una esperienza comune e ogni scritto è causa ed effetto di quello che lo preceduto.
Così, tu, caro Gianni, hai accostato il tuo percorso interiore, i problemi ambientali, la dignità del lavoratore e l'esperienza teatrale, operando una sintesi tra tematiche diverse che la visione settoriale del mondo immagina oggetto di studio e lavoro di discipline non dialoganti tra loro.
Credo che si debba rinnegare questo approccio, per il bene del pianeta, della società e dell'individuo.
Il terremoto di Haiti ci ha mostrato la povertà in cui viveva la popolazione dell'isola ed è apparso chiaro a tutti che questa miseria nasceva anche dallo scempio ambientale, dall'ineguale accesso alle risorse ambientali, in primis l'acqua, e il degrado urbano.
Marco Baliani ha usato il teatro per restituire speranza e dignità ai bambini delle bidonville africane, bambini cresciuti tra discariche, delinquenza e abbandono.
A Sarajevo, molti intellettuali e artisti si esibirono tra le macerie per restituire alla popolazione una speranza di rinascita. Impegno sociale, artistico, miglioramento individuale, tutela dell'ambiente non sono compartimenti stagni, che non colloquiano e non interagiscono.
Diamo loro spazio, dentro di noi, applicando il nostro serissimo gioco di IN e OUT.
Questo non è il mio pensiero originale, l'ho appreso dal mio percorso professionale. Ci sono voci autorevolissime che hanno affermato che la tutela dell'ambiente garantisce la pace sociale, il benessere diffuso, sia economico che psicologico e permette la valorizzazione delle espressioni culturali.
Vi segnalo, ad esempio, la dichiarazione di Johannesburg (dove appare
 chiarissima la dipendenza delle dinamiche sociali dalla tutela dell'ambiente.
Tuttavia, credo che questi concetti li abbia espressi, in tempi lontani e in
un contesto diverso, Anton Chechov in "Zio Vanja", quando al suo personaggio,
il medico Astrov che cerca di salvare le sue foreste, fa dire:
"Certo, bisogna essere dei barbari insensati per bruciare tanta bellezza,
distruggere ciò che noi non siamo capaci di creare”.

Foto: "Alberi a Londra contro la deforestazione", Foto del Giorno, Corriere della Sera, 16 nov. 2009, novembre 2009. Alberi a Londra contro la deforestazione - Un uomo osserva uno dei tronchi portati a Trafalgar Square che fanno parte dell'installazione artistica intitolata "Foresta fantasma", che ha lo scopo di sottolineare i danni che subisce l'intero pianeta se non si arresta il processo di deforestazione (Ap)
Movie:

4 commenti:

Unknown ha detto...

E'proprio vero quello che dice Zio Vanja e lo vediamo tutti giorni e spesso se non lo facciamo noi ne siamo indirettamente responsabili perchè non diciamo e non facciamo niente per impedirlo per ostacolarlo. Per adesso non si notano i miglioramenti sperati ma sono e rimango positiva.Vi abbraccio tutti vi seguo con affetto Rosanna

Gianni ha detto...

Sono contento che il mio precedente post abbia contribuito a far riflettere su argomenti che sembrano lontani eppure ci sono così vicini. Tutto quello che ci circonda ha un collegamento solo che la percezione che abbiamo è diversa perchè ci siamo incamminati verso un'esistenza che tutto sacrifica al risultato finanziario, alla crescita economica, relegando il giudizio di un Paese su valori quali il Pil, la bilancia dei pagamenti, il debito pubblico e altri elementi di macroeconomia. Tutto il resto scompare, si affrontano sacrifici enormi pur di poter acquistare questo o quello e i risultati sono sotto i nostri occhi. Aumentano le frustrazioni, la tristezza e il malessere, perchè l'essere umano lascia il posto al consumatore perfetto, che tutto desidera e tutto acquista non per necessità ma per bramosia, succube di spot demenziali e immagini distorte. Possiamo pensare, vivere in modo diverso, ragionare all'unisono con altri che la pensano come noi, -pochi- ed evitare gli altri -troppi- Fortunatamente qualcosa si muove, verso l'ecologia, come visione di una vita migliore, in sintonia con la natura che è linfa vitale per l'uomo. Speriamo...
Intanto la Foresta Amazzonica si difende riconquistando il terreno che l'uomo disbosca per il passaggio delle strade, costringendo lo stesso ad un continuo intervento di ripistino. Gianni

Unknown ha detto...

Cari compagni di viaggio e caro Gianni leggendo il tuo post mi sembra di capire che esiste un altro mondo quello che forse io esprimevo in maniera confusa e non chiara ma una cosa è sempre stata certa dentro di me: il nostro mondo è fatto profondamente ed essenzialmente di essere umani e dietro ogni cosa, ogni azione, ogni fatto c'è una persona. Dietro la lavatrice c'è il tuo caro amico Giovanni, dietro al gazebo del bar non c'è forse Franco? Qual'è la differenza fra Giovanni e Franco? Giovanni è tuo amico e per questo Franco non va capito?
Io sostengo solo questo Gianni, che sono tutti Giovanni e non va capita solo la gente a noi vicinissima, altrimenti abbiamo creato un'altra divisione tra noi e gli altri, quindi un conflitto e così siamo rientrati nel meccanismo delle divisioni del bene e de male, del bianco e del nero, della ragione e del torto ignorando la ricchezza della diversità.
Così scritta tutti abbiamo ragione e tutti abbiamo torto, dov'è il trucco, il trucco è dentro di noi dove albergano le nostre paure, i nostri fantasmi che mettono in guardia, che allertano la nostra mente che ci dice: attenzione, c'è sofferenza, non ti scoprire, cerca di non soffrire, e dov'è il messaggio vero? Io penso che noi fortunati, che possiamo vivere attraverso il director le nostre paure, i nostri fantasmi dobbiamo abbandonare la mente e dare ascolto alle nostre paure, al mal di stomaco, all'aumento della temperatura e ai vari segnali per fuggire dalle situazioni di paura. Questo non significa aver ragione, ma voler vivere quello che io sento dentro.

maria pina ha detto...

Carissimi, vorrei aggiungere solo due parole, prendendo spunto da un passaggio del commento di Gianni.
Bisogna crederci in un approccio diverso al mondo e all'impegno verso di esso.
Le voci in difesa dell'ambiente sono tante e molteplici. Non siamo più una minoranza di sciocchi idealisti, siamo portatori di un nuovo modo di vedere le cose. E siamo tanti, anche se sembra il contrario.

DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

COMUNICATI STAMPA