@ Director
As mind master of the CDIOT, this gives me the opportunity to open a discussion on the fascinating Mind's Creative Processes and the Theatre. So I invite you to join our community, getting it prestigious, because it will be built with your intuitions and questions, meditation and inner answers. This is the place where you can use the freedom to express your doubts and you ideas, sharing with the others the research of your way. The Mind is a living miracle, available better than we could immagine; the theatre is a powerful tool to get deeply its power! But what beyond our discussions?
Prepare for becoming part of a new way to discuss with your right emisphere.
Explore the real power of hypnosis, dramatherapy and cinema-dramatherapy and get away its magic and false misconceptions.
Work nicely with us to create our friendship and the warmth of our curiosity and mind’s exploration.
Learn, enjoy and get excited!
Help yourself adapt to altering life-style changes..if there’s one constant in our life today it’s change; from every direction and faster than ever.
Let’s make the dream a reality...and much much more! Contact and interface with our staff; psychiatrists and psychologists will help you to get your life better!I’m just looking forward to seeing your messages here!

"It does not take much strength to do things, but it requires great strength to decide on what to do" Elbert Hubbard

domenica 15 maggio 2011

Drammaterapia, Sincretismo di attore ed interprete

Dramatherapy Backstage, Sonia, Il Resto della mia Vita,
Libertà, Atelier DramaticaMernte Teatro, 13 Maggio 2011
@ director

Dov'è il passaggio di confine tra interprete ed attore? Come si compie l'osmosi tra i due territori: quanto conosco di me e quanto la parte mi chiede di interpretare? L'interpretazione teatrale possiede per binario: la tecnica attoriale. Questa permette di vestire abiti anche insoliti, che usano tutto il bagaglio (estremamente ampliato ed affinnato) delle percezioni, sensazioni, emozioni umane, come anche quello cognitivo, con abilità come la memoria e l'attenzione, ecc. Nel setting drammaterapico, la drammaturgia è invece usata come una luce dedicata che fotografa e riprende la vicenda del soggetto, colorandola di inconsueto. Il risultato è quello di evocare fantasmatiche rimosse o riproporre all'attenzione cosciente paesaggi dati per scontati. La ricontestualizzazione di quanto già esperito, già cosciente o meno (mi riferisco agli aspetti cognitivi ed affettivi delle esperienze archiviate), all'interno della cornice del teatro (come se), crea un dialogo particolare intrapsichico e poi relazionale che noi chiamiamo "processo drammaterapico".
Il personaggio, nella familiarità od estraneità di quanto costituisce l'esperienza specifica dell'interprete (alcuni ruoli ci sono conosciuti, altri non sono stati mai sperimentati), è l'altro con cui dialogare, una sottile "conversazione" che si esprime nella performance, che fa evolvere e modificare quest'ultima in stretto rapporto con quanto elaborato. Il "logos" (la parte così lavorata) diventa allora il luogo psicodinamico dell'incontro con l'altro mondano (il compagno attore, tutto il gruppo), quello che permette di sperimentare le prove d'autore dell'inconscio. Se questo processo avviene molte volte, in andata e ritorno, con contenuti che dal comparto intrapsichico trovano espressione nel setting per rideterminare successivamente nello psichico quanto già evocato, noi definiamo questo processo "In-Out", e il regista ed il gruppo hanno il potere ed il ruolo di sollecitare questa dinamica (Creative Drama & In-Out Theatre).
La tecnica drammaterapica serve questo scopo ed il regista deve usare artifici e provocazioni per evitare che il testo si insinui nei canjons già scavati del pregiudizio, dell'abitudine e delle resistenze. Si potrebbe immaginare il testo bussare alla porta del soggetto. Questi la apre, ma il testo continua a bussare. L'ospite fa presente che la porta è stata aperta e che egli può entrare. Generalmente la perplessità che accompagna un terzo turno di colpi all'uscio, spinge la richiesta più profondamente, oltre l'ovvietà delle risposte e determina il "drama".

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DRAMATHERAPY WORKSHOPS (2004-2009)

Ciclo di Conferenze-Dibattito 2010, aperte al pubblico

organizzate dall' Atelier di Drammaterapia Liberamente -h. 20,00,in sede-

-09 aprile, Il Teatro che cura, dal drama alla drammaterapia + Laboratorio
-07 maggio, La lezione di Grotowsky + Laboratorio
-04 giugno, la Cinematerapia e la Cinema-dramaterapia + Laboratorio
-02 luglio, l'Hypnodrama + Laboratorio: il Ritorno del Padre
(nuova programmazione a settembre)

Gli incontri, aperti su prenotazione, condurranno i partecipanti lungo un percorso informativo, spesso provocatorio e divertente, tra le possibilità e le risorse della mente. I seminari e le conferenze -a carattere educativo e divulgativo - sono indirizzati ad pubblico non professionale, ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della Drammaterapia, quindi educatori, operatori sociali, insegnanti, medici e psicologi La partecipazione agli incontri è gratuita, su prenotazione alle pagine del sito o telefonando alla segreteria scientifica, tel. 340-3448785 o segnalandosi a info.atelier@dramatherapy.it

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