Un' istantanea della piece BlueBeard, To Want, To Need, To Be. Director e Attori. Dicembre 2010 |
Ripensiamo, per un attimo, a quella tecnica che Grotoswsky indica come eletta, del "frazionare l'azione", oltre la sua ripetizione stereotipata ed anche perfetta, che va re-indicare in essa noi stessi. Sì, a segnalare quei momenti personali di "attribuzione di senso" che stanno a cavallo tra l'intenzione e l'azione.
Introspezione è un termine che poco si addice a quanto sto descrivendo, perchè esso traduce un viaggio dentro, restando fuori. Gli attori del CDIOT bene sanno che diverso è il processo dell'In-Out attraverso del nostro teatro drammaterapico, con il quale si fa lavorare il drama. E' lo stato di coscienza che accettiamo si modifichi (sollecitiamo perchè vada nelle zone di ombra), ad intensificare quanto sto definendo.
A volte, quello spettatore che ognuno di noi è, assiste ad uno spettacolo incomprensibile, piuttosto stupito: non comnprende cosa stia avvenendo, mentre "recita" le proprie parti, dov'è il "nuovo" (solo apparentemente nuovo)? Ma questo è positivo, perchè indica, ancora una volta, la strada del sottrarsi al narcisismo dello "spettacolo", personale o gruppale che sia, privato o pubblico, giustificato o meno dalle abilità attoriali, che è; "ora mi comprendo". Suggerisce l'ascolto più fine, meno chiassoso, di un battito di mani che potrà avvenire, privato, umile, schivo alla macchina teatrale, quale dono di se stessi a se stessi ed al pubblico.
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