Amici carissimi come ho avuto modo di dire in un altro post, il vero peccato è rimanere fermi in noi stessi, schiavi di certezze e rifiutando il cambiamento e la sfida del nuovo. Il nostro gruppo di "rinoceronti" è stato inserito in un uovo contesto e, per quel che mi riguarda, non è stato affatto doloroso come, nel mio intimo, un poco temevo.
Anzi... è stato come riscoprire il gusto dell'acqua fresca con le bollicine , quando si ha tanta sete e non lo si capisce. Un piacere semplice, ma importante. E' stato bello vedere come il nostro essere stati insieme, sia pure con tante difficoltà, ha prodotto qualcosa di costruttivo e profondo. Vi ho visti e sentiti, mentre eravamo dietro le quinte a prepararci per "il kamikaze", così concentrati, solidali, compresi in ciò che facevamo. Credetemi, ho vissuto molti backstage nella mia esperienza di attrice, e vi posso dire con certezza che quei momenti sono quelli che fanno la differenza tra un buon attore e un cattivo attore. Non c'entra niente il fatto che si sia attori per mestiere, stipendiati o usciti dall'Accademia Silvio D'Amico, dal DAMS, dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Quando si realizza quel clima che, per alcuni istanti, abbiamo creato, si è veri attori: si nutre l'esperienza della recitazione con la parte migliore di se, e cioè con la capacità di offrire il proprio essere all'altro, per realizzare qualcosa che appartiene a tutti , al gruppo, al pubblico, agli addetti ai lavori. Un bene collettivo nato dalla valorizzazione della propria individualità
e dal sacrificio dell'individualismo.
Foto: CDIOT nell'Atelier Liberamente, 11 aprile 2010
e dal sacrificio dell'individualismo.
Foto: CDIOT nell'Atelier Liberamente, 11 aprile 2010
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Al seguente link http://www.uniroma.tv/?id_video=15530 potete vedere il servizio realizzato da UniromaTV dal titolo "Incontro con Robert Landy"
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