Conduttore, E. Gioacchini, Testi di F. Pitorri |
@ Director
La fiaba, nell’immaginario collettivo, ha la stessa dimora del sogno, è il luogo dove tutto è possibile e dove tutto, nella maggior parte dei casi, giunge ad una soluzione. Il percorso di entrambi può essere disseminato di difficoltà e pericoli, ma poi il finale sembra preservare quasi sempre l’interesse dell’attore. La fiaba è il sogno trasportato nella realtà, ad infrangere barriere e limiti, a mettere alla prova le abilità e le risorse, e qualche volta anche ”a dura prova” l’ascolto del bambino e dell’adulto. La fiaba non è storia. Per dirla con Gill & Brennan è l’esercizio più intenso di quello che gli autori definiscono “attività al servizo dell’Io”. Si entra nella favola e se ne riesce. In altre situazioni, che appartengono all’ambito della patologia, invece ci si vive attaccati senza lasciarla, confusi tra realtà e sogno, paura e dolore, senza quella necessaria distanza che, alla fine del racconto, ci riporta con “i piedi per terra” ad utilizzarne il messaggio, che questo lavori in modo manifesto o inconsapevole, poco importa.
In questo laboratorio, i partecipanti entreranno nella fiaba, amministrandone la sintassi, la possibile evoluzione ed in questo la tecnica dell’hypnodrama è magistrale. Rospi o principi, principesse o piccole fiammiferaie, vi sarà per tutti l’esercizio della “scoperta”, del “coraggio”, della “speranza”. Nessuna epurazione dei nostri conflitti nascosti, ma piuttosto ascolto della voce interna che li fa silenziosamente e meravigliosamente superare.
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